Il Parco Degli Imperatori

Uno dei parchi archeologici più belli ed interessanti della capitale è sicuramente Villa Gordiani che, oltre a fornire  molti servizi per lo svago di grandi e bambini, aiuta ad immergersi in un’atmosfera davvero particolare. I molteplici resti di monumenti e vestigia romane, portano il visitatore a fare un viaggio a ritroso nel tempo, dove la natura e la storia trovano un equilibrio che raramente può essere ravvisato in altre ambientazioni.

Situato al terzo miglio della via Prenestina, via consolare che anticamente prendeva il nome di via Gabina, questo parco di oltre 80.000 mq, data la sua importanza, da il nome al quartiere che sorge attorno ad esso: appunto chiamato Villa Gordiani. Tale Villa contiene i monumentali resti di una domus patrizia del III sec. d.c. con ogni probabilità appartenuta alla potentissima famiglia dei Gordiani che diede a Roma bene 3 imperatori. Doveva essere un’abitazione davvero meravigliosa e dalle dimensioni notevolissime; in gran parte ancora interrata per motivi legati alla sua conservazione, tale domus doveva contenere 3 grandi biblioteche ed essere caratterizzata da un meraviglioso portico di 200 colonne, da grandi terme tra le più imponenti di Roma e dell’intero impero e da uno splendido mausoleo, i cui resti sono ancora ben visibili, che doveva essere la monumentale tomba di famiglia. In prossimità del mausoleo sono stati rinvenuti anche i resti di una antica basilica cristiana con annessa catacomba. Davvero uno scrigno inesauribile di tesori ancora da scoprire. Ci sono importanti studiosi che sostengono che la Villa sorse in precedenza rispetto a quando i Gordiani ne divennero proprietari, la verità è che è molto difficile una sua datazione non tanto e non solo perché, come detto, in gran parte interrata ma anche e soprattutto perché subì numerosi rifacimenti che ne rendono estremamente complessa una precisa datazione. Molte informazioni su di essa le deduciamo dalla Historia Augusta, opera di autore sconosciuto che tratta della vita degli imperatori romani da Adriano a Numeriano. Tale opera abbraccia un arco temporale notevole, di circa 170 anni, infatti tratta vicende che vanno dal 117 d.c. al 284 d.c. Sono stati rinvenuti, nel cuore del parco, anche i resti di una cisterna, sembra addirittura del II sec. d.c. e di un colombario con ogni probabilità della fine del IV sec. d.c. Il monumento che però colpisce di più e stimola la curiosità di chi si avvicina ad esso, è un gigantesco ninfeo, per la verità non molto ben conservato, a base ottagonale che doveva essere contraddistinto da una imponente cupola rotonda e da spesse pareti su cui, come si può ancora vedere, si stagliavano piccole aperture circolari per far entrare la luce. La particolarità del monumento sta anche nel fatto che al suo interno, ormai in abbandono, molti secoli dopo la caduta dell’impero e precisamente nel ‘200, vi fu costruita una torre di avvistamento. Questa fu acquistata nel 1422 dai Colonna, che la fortificarono rendendola un poderoso bastione difensivo, e, quasi un secolo  e mezzo dopo, divenne proprietà di Vincenzo Rossi dello Schiavo. Da lì il nome che tutt’ora porta: Tor de’ Schiavi. Villa Gordiani come parco pubblico nasce nel 1931 e la riqualificazione che la porterà ad apparire come noi oggi la vediamo è del 1960; ideale per chi ama la storia ma anche per chi vuole perdersi nel verde e passeggiare circondato da lecci, aceri, pini ed olmi, è il luogo ideale per vivere giornate in tranquillità. Il tutto però fino al tramonto, una leggenda medioevale infatti ricorda che da cunicoli sotterranei di notte affiorano esseri demoniaci che indisturbati se ne vanno a spasso per la Villa, soprattutto nei pressi del Mausoleo. Quindi attenzione!

Giuseppe Rosselli

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