Il Giardino Degli Aranci

Una delle vedute più suggestive e emozionanti della Città Eterna è quella che si ha  dalla terrazza del Giardino degli Aranci. Questo splendido spicchio di verde si trova sul colle Aventino e si affaccia sul Tevere regalando, a chi si sporge dal suo belvedere, davvero uno spettacolo splendido. Le inconfondibili sagome di Castel Sant’Angelo e della basilica di San Pietro tolgono davvero il fiato. Il Giardino degli Aranci altro non è che Parco Savello, così chiamato perche sorge sull’area in cui era eretto un piccolo castello della famiglia Savelli. Tale famiglia, una delle più potenti del periodo medievale, riteneva addirittura di discendere dal mitico re Aventino, pronipote di Enea ed antenato di Romolo e Remo.

Questo re fu seppellito su questo colle, che da esso prese il nome, e che in epoca romana ebbe notevole importanza. Fu la sede delle assemblee dei plebei che nominavano i loro  tribuni e su di esso, tra gli altri, sorgeva l’importantissimo tempio di Diana, dea della caccia, delle foreste e della fertilità. Le giovani spose erano solite portare alla dea doni di ogni tipo per “favorire” la gravidanza. Tornando ai Savelli, costoro diedero alla chiesa ben 5 papi, tra cui Onorio III e Onorio IV, ed appunto alla fine del ‘200 (precisamente intorno al 1285) costruirono un piccolo castello in prossimità della basilica di Santa Sabina sulla medesima area di una precedente fortificazione risalente al X sec. Quando il castello dei Savelli cadde in rovina, abbandonato dalla famiglia, si impossessarono dell’area i Domenicani della chiesa di Santa Sabina che sui suoi ruderi crearono un orto. È il XVI sec. Una vera risistemazione della zona la si ebbe solo all’inizio del XX sec. Seppure fin dall’inizio del secolo scorso si era pensato di destinare questo terreno a Parco pubblico, il giardino vero e proprio, quello che vediamo ora è del 1932. Esso ha una superficie di oltre 7.800 metri quadrati ed ha una impostazione molto razionale. Abbiamo il viale principale, di notevoli dimensioni,  che è posto perpendicolarmente rispetto alla terrazza  e che culmina con due piazzali che permettono di godere comodamente di una visuale davvero suggestiva. Il Giardino prende il suo nome dai numerosi aranci amari che si trovano in esso e che lo rendono un angolo verde del tutto unico nel panorama romano e non solo. Posto meraviglioso e suggestivo, viene utilizzato nel periodo estivo anche per importanti eventi di natura teatrale e musicale. Tre sono le entrate del Giardino; quella principale è caratterizzata da uno splendido portale cinquecentesco. Precisamente esso fu costruito nel 1561 da Pirro Ligorio e collocato all’entrata di Villa Balestra costruita per volontà di Papa Pio IV. Il nome Balestra deriva dalla famiglia che all’inizio del ‘900 ne divenne la proprietaria. Solo nel 1937, tale portale fu collocato all’entrata principale del Giardino degli Aranci. Bellissima è anche la fontana che si trova appoggiata al muro del Parco, in prossimità del Portale. Essa è costituita da una vasca in granito del periodo romano che è ornata con due grandi maniglioni in bassorilievo. Sopra la vasca c’è un mascherone dalla buffe fattezze che fu costruito, pare su progetto di Giacomo Della Porta, alla fine del ‘500 per ornare un’altra vasca, situata in Campo Vaccino (il nome che veniva dato ai Fori romani nel periodo rinascimentale), vasca che veniva usata per abbeverare le mucche. Dopo lo smontaggio di questa fontana nel 1816, il mascherone visse parecchie vicissitudini fino a che, dopo essere stato collocato nei depositi comunali, fu posto dove oggi lo vediamo, nel 1936. Una ultima notazione riguarda gli aranci del Giardino. Essi furono piantati dai frati domenicani della vicina chiesa di Santa Sabina già a partire dal ‘500, proprio in ricordo di San Domenico di Guzman che piantò, nel chiostro della basilica una arancio portato dalla Spagna. Era il primo piantato in Roma e, probabilmente, il primo piantato in Italia dal tempo dei romani.

 

Giuseppe Rosselli

Read 2533 times
More in this category: Villa Borghese »

Abilita il javascript per inviare questo modulo