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Piazza Navona

Tra le piazze più scenografiche della Città Eterna e, probabilmente, tra le più famose al mondo, Piazza Navona colpisce sempre per la sua sobria eleganza, caratteristica che la rende unica nel suo genere.

Sorta sui resti dello stadio che l’imperatore Domiziano, figlio di Vespasiano e fratello di Tito, volle far costruire nell’85 d.c., questa piazza ha la forma ellittica tipica dell’impianto sportivo sopra cui sorge. Gli stadi, nell’antica Roma, erano deputati a gare che oggi definiremmo d’atletica, pertanto si differenziavano molto dai circhi, nei quali erano svolte le corse dei cavalli e delle bighe (si pensi al riguardo al Circo Massimo), e dagli anfiteatri, deputati ai combattimenti fra gladiatori (a tal fine si consideri il Colosseo).Sembra che lo stadio sottostante abbia dato anche il nome alla piazza: Navona, da Navone corruzione del termine “Agone”(chiaro richiamo alle competizioni sportive). Per altri invece il nome deriverebbe dall’usanza seicentesca di allagare, nelle caldi serata estive, la piazza e “simulare”, come moderne naumachie, battaglie navali. A prescindere dalla genesi del nome, piazza Navona viene edificata, nelle forme attuali, alla metà del ‘600 da Papa Innocenzo X che la rese il quartier generale della sua famiglia, i Pamphili. Prima, a partire dal tardo medioevo, il “Campus Agonis” (così era chiamata la zona) era stato di proprietà dei Conservatori (magistratura del comune di Roma) che lo destinava comunque a finalità ludiche. Dalle dimensioni estremamente simili allo Stadio di Domiziano, piazza Navona è lunga circa 300 metri e larga poco più di 100 ed è dominata da 3 splendide fontane che sono meta immancabile di frotte di turisti provenienti da ogni dove. La Fontana del Moro e quella di Nettuno, poste quasi alle estremità della piazza, fanno da “cornice” ideale e spettacolare alla Fontana dei Fiumi, capolavoro assoluto dell’arte barocca, e vero centro di piazza Navona. Opera di Gian Lorenzo Bernini e della quale parleremo in maniera approfondita in altra sede, in questa fontana il geniale scultore ha tradotto, quelli che allora erano considerati i 4 più importanti fiumi del mondo (Nilo, Rio della Plata, Danubio e Gange), in altrettanti giganti di pietra. La notoria rivalità tra il Bernini ed il Borromini che si manifesterebbe attraverso la mano alzata, di uno dei giganti (il Rio della Plata),  a impedire la vista della Chiesa di Sant’Agnese in Agone (opera appunto dell’architetto ticinese) è  comunque frutto della fantasia popolare. Infatti la chiesa, che sorge in questo luogo in quanto secondo la tradizione la Santa qui subì il martirio, è stata edificata poco dopo che la fontana venisse ultimata nel 1651. Accanto alla chiesa, esempio tra i più fulgidi dei virtuosismi artistici del Borromini, sorge Palazzo Pamphili. Splendido edificio seicentesco, questo Palazzo, fatto edificare da Papa Innocenzo X una volta salito al soglio pontificio in luogo di una precedente dimora, sempre di proprietà della sua famiglia, è una delle realizzazione più famose del Rainaldi seppure, vista l’imponenza delle sue dimensioni, vi lavorarono molti tra i più importanti artisti dell’epoca. Su tutti, oltre al già citato Francesco Borromini, si può senza dubbio citare Pietro da Cortona. Oggi questo meraviglioso Palazzo è la sede dell’ambasciata del Brasile. Vista la notevolissima vocazione turistica della piazza, davvero una delle mete preferite dei turisti, il mercato che dalla fine del’400 si era qui trasferito da piazza del Campidoglio è confluito, a poco a poco, in quello della vicina Campo de’ Fiori, lasciando il posto, lungo il perimetro di Piazza Navona, ai tavolini dei tantissimi locali che su di essa si affacciano. La vista d'altronde è davvero mozzafiato. Inoltre si può restare incantati anche dai molti artisti di strada che la considerano il luogo ideale per le proprie esibizioni. Una interessantissima particolarità riguarda il sottostante stadio di Domiziano. I suoi resti sono visitabili. Pertanto è possibile passeggiare non solo in Piazza Navona ma anche “sotto” di essa. Infine come non menzionare il fatto che da decenni questa piazza viene presa d’assalto il 6 gennaio da moltissimi bambini? Pare, infatti, arrivi la Befana con la scopa!

Giuseppe Rosselli

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