L' Altare Della Patria

È uno dei monumenti più famosi di Roma seppure non sia molto amato dai romani. L’altare della Patria o meglio il Vittoriano, è costruito con una varietà di marmo molto chiara (marmo di botticino), quasi abbagliante che, per la verità, poco si avvicina a quelli che sono i monumenti romani vicino ai quali esso si trova. Questi, infatti, sono costruiti in travertino o, comunque, con tipologie di marmo meno chiare rispetto al botticino.

Questo evidente distacco dal resto del contesto ha fatto si che i romani, nel corso del tempo, lo chiamassero in modi anche non troppo carini come “macchina da scrivere”, “torta nuziale” o anche…..”dentiera”. La sua costruzione iniziò nel 1885, su un progetto di Giuseppe Sacconi. Questo monumento nasce come opera dedicata a Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia che morì nel 1878. Ecco perché si chiama Vittoriano. Dopo più di un quarto di secolo fu inaugurato da Vittorio Emanuele III nel 1911 prima che il monumento fosse ancora totalmente ultimato. Fu completato definitivamente nel 1927 per quello che riguarda l’esterno, mentre per gli ambienti interni l’ultimo lavoro fu effettuato nel 1935. Fu chiamato anche “milite ignoto” in quanto nel 1921, tre anni dopo la fine della prima Guerra Mondiale, vi fu seppellito un soldato italiano sconosciuto che aveva perso la vita in quel conflitto. Le dimensioni di questo monumento sono davvero notevoli. È alto bel 70 metri, senza considerare le statue che si trovano nell’attico (con queste si superano gli 80 metri), largo 135 metri e profondo poco più di 130. Copre una superficie di oltre 17.500 metri quadrati e le sue dimensioni, comunque notevoli, sono esaltate anche dalla scenografica piazza su cui esso sorge, Piazza Venezia. Sono così tante le statue che si trovano sul Vittoriano che è impossibile descriverle tutte. Una di queste, però, merita in maniera particolare la nostra attenzione ed è la statua equestre di Vittorio Emanuele II. Statua in bronzo, pesante 50 tonnellate, essa è alta e lunga 12 metri. Per capire le sue dimensioni si pensi che, quando uscì dalla fonderia  e fu portata sul monumento, fu offerto, dentro la pancia del cavallo, che ancora doveva essere montata, un pranzo. Vi mangiarono coloro che avevano partecipato alla realizzazione della statua equestre. Erano in 21!! Inoltre, la figura del monarca è ben 16 volte più grande di quella reale. La parte più famosa del Vittoriano è data sicuramente dalla tomba del milite ignoto che, come detto, raccoglie i resti di un soldato sconosciuto e, simbolicamente,  rappresenta tutti i caduti in guerra. Accanto alla tomba abbiamo due bracieri che ardono perennemente, mentre sopra di essa vi è la statua della dea Roma che emerge da uno sfondo dorato. La tomba del Milite Ignoto è lo scenario anche di importanti cerimonie ufficiali. Salendo la scalinata, al di là della statua equestre, arriviamo al gigantesco colonnato da cui si ha una vista favolosa della città. È lungo 72 metri e centralmente è contraddistinto da 16 colonne, alte nel 15 metri, e dotate di capitelli corinzi. Sopra questo maestoso portico, abbiamo due quadrighe in bronzo che simboleggiano la libertà e l’unità della Patria. E forse è questo il reale messaggio di questo controverso e, come detto, da alcuni poco amato monumento: esaltare l’unità della Patria ed il soggetto che si impegnò fortemente al raggiungimento di essa, Vittorio Emanuele II.

 

Giuseppe Rosselli

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