Il Palatino

Il Palatino è uno dei famosi sette colli di Roma, quello sul quale, secondo la tradizione, il 21 aprile del 753 a.c. Romolo fondò la città, dopo aver tracciato i confini, tutt’ora visibili, della cosiddetta “Roma quadrata”. Quasi ai piedi del colle, verso il Tevere, si apre una cavità naturale, detta “Lupercale”, che fu la grotta nella quale la lupa, secondo la tradizione, allattò Romolo e Remo, figli della vestale Rea Silvia e del Dio Marte. Il Palatino, che domina il Foro romano, è uno scrigno immenso di tesori che dimostrano la grandezza della Città Eterna durante tutta la storia della civiltà romana.

Colle sul quale dimorarono i potenti dell’antichità, il Palatino (probabilmente abitato fin dal X sec. a.c.) è invaso ogni anno da milioni di turisti che restano meravigliati dalla grandezza dei resti delle ville imperiali; infatti, oltre ad essere stata la zona di Roma su cui sorgevano le dimore di importanti personaggi del periodo Repubblicano (509 a.c.- 27 a.c.), politici ma anche letterati ed oratori (Cicerone, Ortensio e Marco Antonio su tutti), è durante il periodo imperiale che si afferma come il quartiere del potere, quando Ottaviano Augusto, il primo imperatore (fondò l’Impero nel 27 a.c. e morì nel 14 d.c.), decise di collocarvi la sua residenza. Il suo esempio fu seguito da molti altri imperatori tra cui spiccano Tiberio, Caligola, Nerone, i Flavi e Settimio Severo, ognuno dei quali abbellì ed ingrandì le dimore, rendendo il colle, alla fine dell’impero, quasi un unico ed immenso susseguirsi di palazzi imperiali. Tutt’oggi è facilmente intuibile la grandezza e lo sfarzo che dovevano dominare certi ambienti. Davvero il centro del potere! La “domus Augustana”, la “domus Flavia”, la “Casa di Livia”(dal nome della moglie di Augusto; casa famosa per le sue splendide pitture) e quella dei “Grifi”, il “Criptoportico”(ultima parte di un vero e proprio tunnel sotterraneo che dal Domus Aurea portava sul Palatino) e lo stadio di Domiziano, sono solo alcuni dei resti più spettacolari presenti su di esso. Dopo la caduta dell’impero romano, il Palatino fu la sede del re dei Goti Teodorico prima di divenire una gigantesca cava, miniera inesauribile di travertino e pietra. Rinacque come sito nel ‘500, in pieno periodo rinascimentale, quando i Farnese, sopra i resti della “domus Tiberiana”, organizzarono splendidi giardini (gli “Orti Farnesiani”) le cui terrazze, che si affacciano sui Fori Romani, rappresentano una delle vedute più belle e suggestive di Roma. Da esse, oltre ad ammirare le bellezze del centro politico-amministrativo della Roma antica, si può scorgere sia l’Altare della Patria che il Colosseo nonché i Fori Imperiali ed i mercati traianei. La vista è mozzafiato. Infine, una curiosità molto importante riguardante questo sito è legata al suo nome: il termine italiano “palazzo”, quello inglese “palace”, quello francese “palais” e quello spagnolo “palacio” sembrano derivare appunto dal nome di questo colle o meglio dalla sua parte più elevata che i Romani chiamavano appunto “palatium” e che venne adottato, per estensione, per definire edifici di notevoli dimensioni.                                                             

Giuseppe Rosselli

 

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