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Il quartiere che guarda al Futuro

Uno dei quartieri, a livello urbanistico, più moderni di Roma è sicuramente l’Eur. Non è il più moderno in senso stretto ma lo stile architettonico che lo contraddistingue lo proietta nel futuro.

Strade ampie e rettilinee che si intersecano quasi a formare una scacchiera ed edifici maestosi ed imponenti, costruiti, quasi interamente, in marmo e travertino, danno a questo quartiere un aspetto austero e  maestoso. Sembra esso richiamare, nel cuore del XX sec., la grandezza della Roma imperiale. Non è un caso che l’edificio simbolo di questo quartiere sia il Palazzo della Civiltà Italiana, soprannominato il Colosseo Quadrato. D'altronde l’organizzazione a “scacchiera” era tipica delle città romane; strade che si incrociavano perpendicolarmente miglioravano la circolazione rendendola più celere e sicura. Questa organizzazione urbanistica si richiamava direttamente al “castrum”, cioè all’accampamento romano. È paradossale come, da un punto di vista urbanistico, la città meno “romana” costruita dai Romani fosse…. Roma! L’EUR (cioè l’Esposizione Universale Romana) viene concepito all’inizio degli anni ’30 del XX sec per essere sede dell’Esposizione Universale del 1942 che non ebbe mai luogo in quanto nel 1939 era scoppiata la seconda guerra mondiale. I lavori di realizzazione iniziarono il 26 aprile del 1937 con Mussolini che piantò un pino là dove doveva sorgere il quartiere. Si interruppero con l’inizio del conflitto mondiale per poi riprendere successivamente. Il quartiere fu ultimato tra l’anno santo 1950 e le Olimpiadi del 1960 sulla base del progetto urbanistico originario. È scontato che il linguaggio architettonico fosse leggermente cambiato rispetto a quello, forse, troppo enfatico del periodo fascista ma non era sicuramente cambiato il ruolo che questo quartiere doveva avere nei confronti del resto della città. L’EUR fu protagonista dello sviluppo della città verso il mare e questa sua posizione strategica ha fatto si che nei suoi imponenti edifici, negli ultimi decenni, trovassero spazio Istituzioni Pubbliche (italiane ed internazionali, si pensi alla NATO) ed aziende private di notevole importanza. Si pensi, inoltre, al polo museale che qui si è sviluppato. Il museo dell’Alto Medioevo, il museo della Civiltà Romana, il museo Pigorini (importante per il periodo preistorico) e quello delle Arti e delle Tradizioni Popolari sono tra i musei meglio organizzati tra quelli della Città Eterna. Tra questi è giusto ricordare che il museo dell’Alto Medioevo non solo è importante per il notevole quantitativo di opere storico-artistiche che possiede (opere databili tra il IV sec e il X sec) ma anche per il fine che si propone: quello di stimolare lo studio di un periodo storico basilare per la nascita del mondo moderno. Tra gli edifici più famosi del quartiere, oltre il Colosseo Quadrato, non può non essere ricordato il Palazzo dei Congressi. Questo edificio, uno dei più importanti dell’Esposizione Universale del ’42, era quasi finito all’inizio del conflitto mondiale ma fu ultimato nei primi anni ’50. Sede  di congressi ed esposizioni, è un edificio che colpisce per la sua grandezza ed imponenza. Un piccolo cenno merita anche l’obelisco dell’EUR, dedicato al premio Nobel per la fisica del 1909 Guglielmo Marconi, l’inventore del telegrafo senza fili. Opera in cemento e rivestita da pannelli di marmo, questo obelisco, eretto nel 1959, è alto 45 metri e si trova proprio al centro geografico del quartiere. Proprio il giusto tributo ad un gigante della scienza.

Giuseppe Rosselli

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